![](http://www.lafotografiacomeattopolitico.it/wp-content/uploads/2019/11/Giochi_01_150x150.jpg)
Giochi (1)
Lo stesso soggetto, anche in apparenza banale, può variare in base al tempo, al luogo e alla sensibilità di chi lo riprende.
Raffrontando tre fotografie di autori diversi in zone del mondo differenti possiamo vedere come una situazione semplice, in questo caso i giochi dei bambini, si carica di molti altri significati. La Fotografia ha la capacità di fermare quell’attimo e di raccontare quelle storie, trasmettendole fino a noi.
La prima è una fotografia di inizio ‘900 scattata da Lewis Hine a Cincinnati dove troviamo un gruppo di ragazzi che gioca a Craps, un gioco d’azzardo con i dadi molto in voga negli USA. L’immagine ci mostra questi ragazzi che a prima vista sembrano spensierati ma guardando più attentamente possiamo vedere i segni della miseria, ad alcuni mancano le scarpe, altri hanno i vestiti logori. Negli Stati Uniti in quel periodo molti di loro lavorano nelle fabbriche, vengono abbandonati dalle loro famiglie a causa della miseria e nelle città formano bande vivendo di furti e prostituzione. Lewis Hine documenta il lavoro minorile e lo porta all’attenzione nazionale e del Congresso che si occupa del problema arrivando a proibire il lavoro infantile e a dichiararlo incostituzionale nel 1916.
Nei prossimi post le altre storie.
![](http://www.lafotografiacomeattopolitico.it/wp-content/uploads/2019/11/Giochi_02_150x150-75x75.jpg)
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Un commento
Marina
A modo loro saranno stati felici di giocare,nonostante la miseria.giochi poveri ma che stimolano la fantasia.come e’ cambiata la vita col benessere,per fortuna.ora già a due anni giocano con cellulare,Tablet,i cartoni animati,ma da SOLI !