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Abu Simbel
Nel 1960 L’Egitto inizia la costruzione della nuova diga di Assuan, in collaborazione con l’Unione Sovietica, per aumentare di un terzo i terreni coltivabili e sfruttare l’energia idroelettrica prodotta.
La costruzione della diga e il conseguente innalzamento delle acque avrebbe sommerso però decine di templi dell’Antico Egitto tra cui quelli di Abu Simbel. L’Unesco cerca idee e finanziamenti per il salvataggio e trova l’aiuto di 113 paesi. Tra le varie proposte sceglie quella svedese che prevede di tagliare i monumenti in blocchi e rimontarli più in alto al riparo delle acque del Nilo. I lavori cominciano nel 1964 condotti da un concorso d’imprese tra cui l’italiana Impregilo. La progettazione e la direzione dei lavori è affidata alla svedese V.B.B., ideatrice del progetto di salvataggio. Si impiegano oltre duemila uomini, tra cui un gruppo di esperti cavatori di marmo italiani provenienti da Carrara, Mazzano e Chiampo. I lavori durano fino al 1968 e costano 40 milioni di dollari (300 milioni odierni).
I templi sono smontati in 1070 blocchi e ricostruiti 65 metri più in alto e 280 metri all’interno conservando l’orientazione originaria rispetto al sole. L’interno dei templi è ricreato all’interno di cupole artificiali in calcestruzzo.
I due Templi rupestri ricavati dal fianco della montagna dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C., sono inaugurati nella loro nuova posizione il 2 settembre 1968.
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Un commento
Marina
Lavoro Faraonico! “è proprio il caso di dirlo!!! Con la moderna tecnologia si è salvato un capolavoro dell’antichità, forse il più bello e maestoso dell’ antico Egitto! E hanno partecipato imprese e marmisti italiani. La diga era necessaria per il popolo, ma certo la posizione del tempio non è più quella originale! “peccato.
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