Tecniche Fotografiche

Gelatina ai sali d’argento

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Interno S. Rocco, Venezia, Italia 1890 (Negativo gelatina su vetro) – Foto Carlo Naya.

Negli anni Settanta dell’Ottocento Richard Leach Maddox sperimenta l’uso della gelatina (1871) per superare i problemi che la tecnica al collodio ma soprattutto i solventi usati (alcool ed etere) ponevano. Con le sue ricerche giunge a un procedimento del tutto nuovo.

Una soluzione calda di gelatina vie­ne addizionata di sali alcalini tipo il cloruro di sodio o il bromuro di potassio poi viene aggiunto il nitrato d’argento continuando ad agitare la soluzione. In questo modo si formano il cloruro o il bromuro d’argento, che sono sensibili alla luce. Si forma la cosidetta emulsione, composta da microscopici cristalli di sali d’argento in sospensione nella soluzione densa di gelatina, che può essere stesa sul supporto (pellicola, vetro, carta).

Una volta essiccata può essere conservata anche per qualche anno, una grande differenza con il collodio che doveva essere usato subito dopo la stesura (quello umido) o in breve tempo (quello secco).

Questo permise la commercializzazione dei supporti che non dovevano più essere preparati dai fotografi ma potevano essere prodotti in scala industriale. Nasce così l’industria fotografica.

I nuovi materiali avevano anche una sensibilità alla luce maggiore dei precedenti, grazie alla scoperta di Charles Harper Bennett (1878) dovuta a un maggior tempo di riscaldamento della gelatina, fattore che in pochi anni garantisce il successo del procedimento. Molte persone si avvicinarono alla fotografia, l’istantanea e la foto a mano libera sono più facili e questo impatto porta ad un nuovo linguaggio fotografico. Questo procedimento con le sue evoluzioni (dal primo supporto in vetro si passerà alla cellulosa) accompagnerà generazioni di fotografi fino all’avvento del digitale.

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Interno S. Rocco, Venezia, Italia 1890 (Positivo) – Foto Carlo Naya.
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Un commento

  • Marina

    Interessante l’ evolversi delle tecniche fotografiche, ma difficili per i profani! Bisogna essere esperti di chimica per capire bene! Comunque i risultati sono poi alla portata di tutti, così ognuno può essere un fotografo dilettante e fissare momenti della sua vita per sempre! 150 anni fa hanno scoperto queste tecniche.

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