Nel 1938 gli italiani scoprono di appartenere alla razza ariana e che nel paese c’è un pericoloso nemico interno, gli ebrei. Nonostante che come cittadini italiani da molte generazioni avessero partecipato al Risorgimento, al governo dello Stato, alla Prima Guerra Mondiale e anche al regime fascista.
Mussolini decide che oltre al razzismo coloniale c’é bisogno anche dell’antisemitismo per forgiare la nuova razza fascista. Il 14 luglio 1938 è pubblicato il Manifesto della razza, il 7 ottobre il Gran Consiglio approva la Dichiarazione sulla razza che tra l’altro proibisce i matrimoni con le razze non ariane e il 17 novembre diventano leggi dello stato, le cosiddette leggi razziali.
Nella fotografia, diventata iconica di questo argomento e spesso riprodotta in articoli e libri sull’antisemitismo, una ragazza incolla sorridente sulla vetrina di un negozio di macchine fotografiche un cartello che lo segnala come ariano.
Un commento
Marina
Pazzesco! Per ubbidire a Hitler… Leggi vergognose. Gli italiani erano 40 milioni, gli ebrei 38.000, cosa potevano danneggiare. Le conseguenze terribili si conosceranno alla fine di una guerra sanguinosa.