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Jesse Owens

Premiazione salto in lungo, Olympiastadion, Berlino, Germania 4 agosto 1936 – Foto Deutsches Bundesarchiv.

Delle quattro medaglie vinte da Jessie Owens nell’Olimpiade del 1936 a Berlino, quella vinta il 4 agosto nel salto in lungo ha sempre suscitato più clamore. Si è infatti sempre raccontato che Adolf Hitler presente quel giorno allo Stadio Olimpico sia andato via per non stringere la mano all’atleta afroamericano che aveva battuto il campione tedesco Luz Long. Ma lo stesso Owens smentisce questo episodio nella sua autobiografia raccontando che il Fuhrer lo salutò con un gesto della mano e lui rispose al saluto. Altri testimoni confermarono il fatto.

È vero invece che al suo ritorno in patria il presidente Franklin Delano Roosevelt, impegnato nella campagna elettorale per la rielezione annullò un incontro con il campione per non indispettire gli stati del Sud e non rischiare di perdere voti.

Owens vinse 4 medaglie d’oro in quelle Olimpiadi: 100 metri piani il 3 agosto, salto in lungo il 4, 200 metri piani il 5 e la staffetta 4x100m il 9. Il suo record venne eguagliato nel 1984 a Los Angeles da Carl Lewis nelle stesse gare.

Jesse Owens e Luz Long rimasero amici anche dopo l’Olimpiade. Long muore nel 1943 durante le battaglie dell’operazione Husky, lo sbarco in Sicilia degli Alleati. Nell’ultima lettera a Owens gli chiede di andare da suo figlio e parlargli della loro amicizia. Jesse Owens lo fece e fu anche presente alle nozze del figlio.

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Un commento

  • Marina

    Che stupidaggini dalle 2 parti anche dal presidente usa. Poi sempre bugie raccontate al popolo dai giornalisti. Ora dagli archivi FBI pare che Hitler sia scappato i Argentina in u sottomarino!

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