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Crisi dei missili cubani

John Fitgerald Kennedy, Washington, USA 22 ottobre 1962 – Foto Pictorial Press.

La crisi dei missili di Cuba è la conseguenza del dislocamento dei missili Jupiter in Italia e Turchia e della paura cubana di un’invasione statunitense. Quando un aereo spia U2 identifica le basi missilistiche per missili con testate atomiche sull’isola caraibica, il presidente Kennedy annuncia in televisione il blocco navale di Cuba.

Dopo lunghi negoziati con Kruschev si giunse a un compromesso. L’unione Sovietica avrebbe tolto i missili da Cuba in cambio dell’impegno pubblico a non invadere l’isola. La soluzione lasciò scontenti molti attori della crisi: Cuba si sentì tradita dall’URSS, questa sembrava uscire sconfitta dalla crisi e negli Usa i falchi del Pentagono consideravano negativo l’accordo di non invadere Cuba.

Una conseguenza positiva della crisi è stata l’istituzione della linea rossa, la linea diretta e riservata tra Washington e Mosca per una comunicazione chiara e diretta. Una parte segreta dell’accordo prevedeva lo smantellamento dei missili Usa in Italia e Turchia che avvenne nell’aprile del 1963.

Base missilistica, San Cristobal, Cuba 16 ottobre 1962 – Foto USAF.
USS Vesole (DD-878) e Polzunov, Oceano Atlantico ottobre 1962 - Foto Carl Mydans.
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2 commenti

  • Marina

    Perché chi comanda non vuole mai la pace tra i popoli ma sempre vuole aggredire? Si è parlato per anni della crisi di Cuba ed ora è un’ isola turistica! I presidenti sono morti, tutto finisce, non vale la pena fare guerre inutili!!

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